Il Pino Mugo

Camminando per i sentieri delle Dolomiti, ci si lascia avvolgere dal profumo inebriante del bosco e dei prati, immersi in un paesaggio incantevole. Queste valli sono abitate da una comunità di persone conosciute come ladini, o altoatesini, che hanno sviluppato una profonda comprensione dell'ambiente circostante e delle proprietà benefiche delle piante che lo popolano. Uno degli alberi più caratteristici di questa regione è il pino mugo, una conifera sempreverde che cresce tra i 1000 e i 2700 metri di altitudine.

Il pino mugo è il più piccolo dei pini europei e richiede molta luce per crescere. La sua forma può variare a seconda delle condizioni climatiche, assumendo la forma di un arbusto, di un cespuglio o di un albero. Questa pianta pioniera è molto resistente alle intemperie ed è ecologicamente preziosa per la sua capacità di proteggere le valli dalle valanghe grazie alla sua funzione di stabilizzazione del terreno. Inoltre, offre rifugio a diversi animali, tra cui il gallo forcello e il camoscio, che si nutrono degli aghi di pino mugo durante i duri mesi invernali, quando il cibo è scarseggiante.

Le foglie del pino mugo sono a forma di ago e sulla stessa pianta crescono sia fiori maschili che femminili. I fiori maschili sono di colore giallo e producono polline che viene disperso dal vento, mentre quelli femminili sono di colore rosso-violaceo, più piccoli dei primi, e daranno origine a pigne contenenti semi che saranno dispersi anch'essi dal vento. La fioritura del pino mugo avviene in aprile-maggio, donando al paesaggio un tocco di colore e vitalità.

Le molteplici proprietà del pino mugo lo hanno reso una pianta officinale spontanea, utilizzata per scopi medicinali e culinari. Le giovani foglie e le cime di questa pianta vengono distillate per estrarre l'olio essenziale noto come mugolio, che possiede proprietà antisettiche e antinfiammatorie. L'olio essenziale di pino mugo è un ingrediente principale in sciroppi, tisane e liquori, ed è stato conosciuto per le sue proprietà curative sin dal Medioevo, quando veniva utilizzato dalle guaritrici per scopi medicinali e magici, bruciando i rami della pianta per liberare gli spiriti.

Oltre alle sue proprietà medicinali, il pino mugo è anche utilizzato in cucina e nella produzione di grappe, sfruttando le pigne per la distillazione. Tuttavia, a causa della natura del suo legno, il pino mugo non è comunemente impiegato per scopi di costruzione o artigianali, ma la sua presenza nella cucina e nella cultura locale è molto diffusa.

Lo chef del Ristorante Sass Dlacia è riuscito a trasformare il profumo di questa pianta in un sapore unico, che unito ai finferli e allo speck, da vita al suo piatto forte: il risotto al pino mugo.